martedì 13 maggio 2014

Nella giornata odierna, sono saltate già dalla mattina tutte le pianificazioni relative a questa tappa causa la neve ancora presente, in quantità abbondante, sulle vette più alte dell'Alta Via dei Monti Liguri, in particolare la più alta, quella del Monte Saccarello (2200 m s.l.m.). 
Quindi, a questo punto, con l'aiuto di Walter, gestore dell'Hotel "San Bernardo", nonchè maestro di sci, abbiamo dovuto pianificare una tappa alternativa, appena sotto il Monte Saccarello e Cima Garlenda, seguendo la vecchia Alta Via (a circa 1800 m s.l.m.). 
La mattinata sembrava partire con le migliori condizioni meteo, cielo sereno e assenza di umidità. Abbiamo incontrato già dai primi passi la neve, accumulatasi durante l'inverno con le valanghe. Alcune erano presenti anche sul sentiero, già segnalateci dal nostro amico Walter, che abbiamo oltrepassato, come consigliano le guide alpine, uno per volta, in modo che l'altro possa chiedere soccorso in caso di problemi.

A parte questi "imprevisti", sembrava tutto ok, abbiamo anche incontrato molte marmotte che uscivano qua e là per godere della bella giornata. Però purtroppo, ad certo punto, le condizioni meteo sono peggiorate drasticamente ... le nuvole hanno cominciato a radunarsi e il cielo diventava sempre più nero. Nel giro di mezz'ora ha iniziato a grandinare e la temperatura ha avuto un calo repentino. 



Abbiamo cominciato ad indossare le mantelline e a camminare di buon passo per poter arrivare da qualche parte, perchè in quel momento eravamo abbastanza in mezzo al nulla. 

La grandine diventava sempre più abbondante, le nuvole sempre più basse e il vento sempre più forte ... come se non bastasse fulmini e saette!







Nonostante le condizioni avverse, abbiamo avuto la fortuna di vedere parecchi camosci, alcuni molto vicini, che siamo riusciti a fotografare anche se era un po' difficile riuscire già solo a tirare fuori la fotocamera e a non bagnarla. 

La temperatura continuava a scendere, era da poco passato mezzogiorno, sapevamo di avere ancora circa 5-6 ore di cammino ... in condizioni normali. Faceva sempre più freddo e, ad un certo punto ha cominciato a nevicare in maniera copiosa. E non assomigliava per nulla ad una nevicata primaverile, ma aveva tutti i connotati di una nevicata invernale, e, a quell'altezza, si fermava facilmente ovunque. 

Abbiamo camminato ancora per circa 2 ore, quando abbiamo finalmente trovato un rifugio nella montagna e, al riparo, siamo riusciti a mangiare qualcosa e a pensare ad un rimedio. Abbiamo chiamato il Rifugio dove avevamo prenotato per la notte, il Rifugio "Allavena".

Il gestore ci ha sconsigliato vivamente di proseguire, anche perchè lungo tutto il cammino stava nevicando molto intensamente, cosa mai vista, neanche da lui, in questo periodo dell'anno. Inoltre il sentiero più in là era sempre peggio, con lunghi tratti di valanghe, ghiaccio e, visto le condizioni ... anche neve fresca!
Impossibile quindi proseguire, abbiamo cominciato a scrutare la mappa e abbiamo capito di esser abbastanza vicini (circa 1 ora di cammino) a Verdeggia. 



A quel punto abbiamo chiamato una signora del posto, fortunatamente avevo il numero perchè era un affittacamere che avevo censito prima della partenza. Trovata la disponibilità nel paesino di Verdeggia (1100 m s.l.m.), ci siamo rimessi in cammino, scendendo ha anche smesso di nevicare, dato che la temperatura si era alzata un pochino. 
Alla fine, da Verdeggia , lo spettacolo della neve era anche bello, ancor di più visto che ora non eravamo più lassù!









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