giovedì 15 maggio 2014

Dopo una notte molto ventosa, che non ci ha permesso di riposare al meglio, ci siamo svegliati e abbiamo discusso con il gestore del Rifugio sulla pianificazione del percorso odierno.





È uno dei tratti più belli dell’Alta Via dei Monti Liguri, con vette rocciose d’aspetto dolomitico ad una ventina di chilometri dal mare. 






Grazie alla loro posizione, al confine tra le Alpi e il Mediterraneo, queste montagne ospitano una flora assai ricca e varia, con specie mediterranee che convivono con piante tipicamente alpine, arrivate fino qui in tempi remoti, quando i ghiacciai coprivano gran parte delle Alpi. 

Qui, sapevamo già esserci due alternative, è l'unica zona dove l'Alta Via si "sdoppia", la stessa tappa, la numero 4, è possibile percorrerla sia a Est che a Ovest dei monti Pietravecchia e Toraggio. 
Il sentiero ad Est è il famoso Sentiero degli Alpini, per escursionisti esperti, infatti non viene proprio indicato ufficialmente come Alta Via, ma come variante.

Questo sentiero, taglia i dirupati versanti italiani dei monti Toraggio e Pietravecchia. L’ardito Sentiero degli Alpini, in parte scavato nella viva roccia, fu costruito per scopi militari nell’intervallo tra le due guerre mondiali, sufficientemente ampio ed agevole per premettere il passaggio dei muli carichi di armi e vettovaglie. Oggi i muli non potrebbero più passarci, perché alcuni tratti del sentiero sono stati rovinati dalle frane e dall’erosione. Per agevolare il passaggio degli escursionisti, i tratti più esposti sono stati attrezzati con corde metalliche ad opera di volontari del Club Alpino Italiano.

Inizialmente, qualche mese prima, avevamo pianificato di percorrere il sentiero meno pericoloso, quello ad Ovest, diciamo quello che è ufficialmente considerato Alta Via. Oltretutto, già sapevamo esser chiuso il Sentiero degli Alpini, a causa di varie frane lungo il percorso.


Però restava, dai due giorni precedenti, soprattutto da ieri, la paura di camminare un'altra volta su neve e ghiaccio, perchè, mentre il Sentiero degli Alpini, più esposto al sole, era sgombero da neve, la parte Ovest ne era, lo avevamo visto e in parte vissuto ieri ... ancora molto carico.

La decisione diventava difficile, ma, essendo stati traumatizzati soprattutto dal pericolo della neve e del ghiaccio ... abbiamo optato per proseguire sul Sentiero degli Alpini, o almeno, strada facendo, valutare la sua percorribilità.

Così partiamo, preceduti da un camoscio, lungo il famoso sentiero!

Il sentiero degli Alpini, ufficialmente chiuso, dopo un breve tratto pianeggiante e in zona prativa, poi prosegue tagliando le bastionate inferiori del Monte Pietravecchia, con saliscendi, tratti scavati nella roccia e altri franati, attrezzati con cavi metallici. 

Con una serie di tornantini si raggiunge la Gola dell'Incisa (1685 m), stretto intaglio sulla cresta di confine tra il Toraggio ed il Monte Pietravecchia. 
Arrivati a questo punto però, i passaggi esposti attrezzati con cavi d'acciaio cominciavano a diventare davvero pericolosi, per le nostre facoltà, quindi, dopo aver valutato la situazione insieme, a più di metà del sentiero già pericoloso, abbiamo preso la triste, ma forse saggia, decisione di tornare indietro (ci torneremo!).

Dovevamo dunque raggiungere l'Alta Via, passando altrove e, avendo già escluso il percorso ad Ovest dei monti Pietravecchia e Toraggio, non rimaneva che scendere, con un sentiero di raccordo, al paesino di Buggio (445 m s.l.m.).


Tornando quindi al Colle Melosa (1540 m s.l.m.), dal Rifugio "Allavena", ove ormai, vista l'ora, abbiamo pranzato, ci siamo poi incamminati su di un sentiero tutto in discesa, con un dislivello di circa 1000 m.




Nel pomeriggio, dopo 3 ore di cammino, giù dal pendio boscoso fino al bacino artificiale, Lago di Tenarda, poi ancora nei boschi fino al piccolo Santuario della Madonna di Lausegno ... siamo giunti nel caratteristico borgo di Buggio, 
con le antiche case di pietra raccolte alla testata della Val Nervia, ai piedi del gigantesco Monte Toraggio, ove era molto visibile il Sentiero degli Alpini percorso per buona parte in mattinata. 
Arrivati in paese, siamo stati accompagnati in auto dal gestore dell'Agriturismo "Al Pagan" alla struttura ricettiva che ci avrebbe ospitato per la notte, appena sopra Pigna, in un posto molto isolato e panoramico! 






















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