Grazie alla loro posizione, al confine tra le Alpi e il Mediterraneo, queste montagne ospitano una flora assai ricca e varia, con specie mediterranee che convivono con piante tipicamente alpine, arrivate fino qui in tempi remoti, quando i ghiacciai coprivano gran parte delle Alpi.
Qui, sapevamo già esserci due alternative, è l'unica zona dove l'Alta Via si "sdoppia", la stessa tappa, la numero 4, è possibile percorrerla sia a Est che a Ovest dei monti Pietravecchia e Toraggio.
Il sentiero ad Est è il famoso Sentiero degli Alpini, per escursionisti esperti, infatti non viene proprio indicato ufficialmente come Alta Via, ma come variante.
Però restava, dai due giorni precedenti, soprattutto da ieri, la paura di camminare un'altra volta su neve e ghiaccio, perchè, mentre il Sentiero degli Alpini, più esposto al sole, era sgombero da neve, la parte Ovest ne era, lo avevamo visto e in parte vissuto ieri ... ancora molto carico.
La decisione diventava difficile, ma, essendo stati traumatizzati soprattutto dal pericolo della neve e del ghiaccio ... abbiamo optato per proseguire sul Sentiero degli Alpini, o almeno, strada facendo, valutare la sua percorribilità.
Così partiamo, preceduti da un camoscio, lungo il famoso sentiero!
Arrivati a questo punto però, i passaggi esposti attrezzati con cavi d'acciaio cominciavano a diventare davvero pericolosi, per le nostre facoltà, quindi, dopo aver valutato la situazione insieme, a più di metà del sentiero già pericoloso, abbiamo preso la triste, ma forse saggia, decisione di tornare indietro (ci torneremo!).
Dovevamo dunque raggiungere l'Alta Via, passando altrove e, avendo già escluso il percorso ad Ovest dei monti Pietravecchia e Toraggio, non rimaneva che scendere, con un sentiero di raccordo, al paesino di Buggio (445 m s.l.m.).
Tornando quindi al Colle Melosa (1540 m s.l.m.), dal Rifugio "Allavena", ove ormai, vista l'ora, abbiamo pranzato, ci siamo poi incamminati su di un sentiero tutto in discesa, con un dislivello di circa 1000 m.
Nel pomeriggio, dopo 3 ore di cammino, giù dal pendio boscoso fino al bacino artificiale, Lago di Tenarda, poi ancora nei boschi fino al piccolo Santuario della Madonna di Lausegno ... siamo giunti nel caratteristico borgo di Buggio,
Arrivati in paese, siamo stati accompagnati in auto dal gestore dell'Agriturismo "Al Pagan" alla struttura ricettiva che ci avrebbe ospitato per la notte, appena sopra Pigna, in un posto molto isolato e panoramico!
Nessun commento:
Posta un commento