lunedì 12 maggio 2014

Dopo una cena molto genuina con i prodotti tipici della Val Pennavaire, una tranquilla notte come unici ospiti del Rifugio "Pian dell'Arma" ... si parte per il Passo di Prale (1258 m s.l.m.). 
Abbiamo evitato la salita al Monte Armetta, proprio sopra al Rifugio, visto che il cammino di oggi era già abbastanza lungo, essendo composto da quasi tre tappe. 

Dapprima una parte della tappa numero 9 fino al già citato Passo di Prale, poi da questo la tappa 8 fino al Col di Nava (934 m s.l.m.) e poi la tappa numero 7, in salita fino al Colle di San Bernardo di Mendatica (1263 m s.l.m.).
Purtroppo appena entrati nella Provincia di Imperia, abbiamo cominciato ad avere un po' di disguidi dovuti soprattutto alla mancanza di segnaletica, ma anche alla mancata pulizia dei sentieri. Per questo, in mattinata, quasi subito dopo il Passo di Prale, abbiamo sbagliato strada perdendo circa 1 ora. 

Da ricordare però, mentre cercavamo di tornare sulla "retta via" ... e percorrevamo un pezzo di strada asfaltata, l'incontro con una coppia di anziani su di un fuoristrada ... che, si sono fermati e vedendo la capienza dei nostri zaini ci hanno chiesto da dove arrivavamo e poi, subito dopo, ci hanno chiesto in coro "ma non sarete mica in Viaggio di Nozze?". Fortissimi, ci hanno augurato tanta felicità, dicendoci di guardare loro, tanta vita insieme, qualche litigio capita sempre ma ...  si supera tutto, con Amore!
Una volta tornati indietro e sul giusto sentiero siamo poi giunti a Col di Nava, dove abbiamo pranzato, per una volta non al sacco, al Ristorante "Colle di Nava Lorenzina". 
Il Col di Nava, attraversato dalla strada statale che collega Imperia a Torino, era anche famoso un tempo per la distillazione di lavanda. Oggi è una tranquilla località di villeggiatura, dotata di vari alberghi. 

Dopo pranzo siamo così saliti a Forte Pozzanghi (1120 m s.l.m.), che sorge sullo spartiacque fra Tanaro e Arroscia in splendida posizione panoramica. Insieme al suo gemello Forte Richelmo, situato sul lato opposto della valle, domina la vasta conca del Colle di Nava. I due fortini avevano la funzione di impedire che truppe nemiche aggirassero le sottostanti fortificazioni di valico, costruite negli ultimi decenni dell’Ottocento.
Proseguendo per la tappa numero 7, ancora per i motivi scritti sopra, ci siamo persi qua e là, questa volta non sbagliando la direzione ma abbandonando e riprendendo il sentiero dell'Alta Via. 
Quasi a San Bernardo di Mendatica abbiamo visto un camoscio che da solo si aggirava per il bosco. Siamo poi giunti, anche se con un po' di ritardo visti gli innumerevoli errori lungo il sentiero, a San Bernardo di Mendatica, dove avevamo prenotato dal simpatico Walter, gestore dell'Hotel San Bernardo, che con la sua compagna, sono gli unici residenti di questa frazione.


















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