L’itinerario prosegue sul versante orientale del Monte Caucaso, salendo subito piuttosto ripidamente fra grandi faggi e una pineta da rimboschimento fino a raggiungere una stretta valletta formata dal rio dell’Acquapendente - o Fosso del Molinello - caratterizzato da alcune ampie pozze e salti d’acqua. Guadato il rio, si continua a salire, arrivando così poco sotto la vetta del Caucaso, ove c'è il Rifugio omonimo, aperto tutta la settimana in estate, nei fine settimana in primavera, su richiesta nel resto dell’anno.
Poco più su, la vetta del Monte Caucaso (1250 m s.l.m.), è occupata dalla cappelletta dedicata alla Madonna della Pace.
Il grande protagonista da quassù è tuttavia il panorama: unico.
Volgendo lo sguardo verso sud lo scenario che si apre è splendido, spaziando fra il promontorio di Sestri Levante, con la sua Baia delle Favole, e il monte di Portofino.
Volgendo le spalle al mare si delinea netta la val Fontanabuona, mentre lungo la catena appenninica, più a nord, spiccano le vette del monte Antola (1597 m s.l.m.) con il suo nuovo rifugio, e del monte Lesima (1724 m s.l.m.) con il caratteristico radar. Si distingue bene, guardando verso Genova, il monte Fasce (846 m s.l.m.) con le sue antenne.
fra due crinali che si allungano verso Moconesi e i Piani di Struvega, può trasmettere una sensazione di vertigine.
Poco dopo si entra nel bosco caratterizzato da alberi ceduati e piccole radure quali la pozza dell’Orso, in cui furono rinvenuti reperti archeologici.
Si scende dolcemente tra i pini, fino ad arrivare prima al passo dell’Acquapendente (1112 m s.l.m.) e poi ad un crocevia di strade, Strè Burche (1109 m s.l.m.). Da qui, si scende con una strada sterrata in un bel bosco misto di faggi e abeti.
Affrontata una breve discesa e superato il rio Fontane d’Aveto - che si unirà poco più a valle a un altro corso d’acqua confluendo così nel torrente Aveto - si procede ora sullo spartiacque fra la valle del torrente Neirone sulla destra e quella del torrente Aveto sulla sinistra, corsi d’acqua che, unitamente al rio Malvaro verso sud, danno origine a una complessa rete di ruscelli sviluppati a cavallo del principale spartiacque appenninico.
Da qui tramite la strada asfaltata, che coincide con l'Alta Via dei Monti Liguri, siamo arrivati a Barbagelata (1116 m s.l.m.). Il borgo Barbagelata si trova a circa 1100 metri di altitudine, in una posizione dominante ma esposta a freddi venti settentrionali (toponimo non casuale), panoramicamente spalancata sulle valli del Trebbia, dell’ Aveto e Fontanabuona. Ad eccezione del periodo di villeggiatura, il borgo risulta oggi decisamente silenzioso e tranquillo; mentre in epoche passate esso rappresentava un punto di incrocio di antichi percorsi che univano località anche relativamente lontane fra loro quali Nervi e la val Trebbia attraverso Lumarzo e Neirone, o ancora Rapallo con i borghi del versante padano attraverso Montebruno.
Nei tratti in cui il bosco è più rado l’occhio spazia fino ai versanti rocciosi del monte Caucaso, geologicamente distinto dal territorio circostante in quanto costituito da resistenti arenarie. Giunti a un bivio occorre deviare a destra per imboccare uno sterrato, procedendo quindi attraverso zone boschive caratterizzate da faggi e rare conifere, fino a raggiungere le sorgenti di corsi d’acqua che confluiranno, a destra dello spartiacque, nel Trebbia, a sinistra nel Neirone e successivamente nel Lavagna.
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