domenica 7 dicembre 2014

COSTA RICA (coast to coast)  
... all'Oceano Atlantico


Prima di raggiungere la costa sull'Oceano Atlantico, abbiamo visitato alcune zone particolari dell'entroterra del Costa Rica.
La prima tappa sulle montagne, la foresta nebulare nei pressi di Monteverde e Santa Elena,  è stata resa famosa da un reportage del National Geographic, pubblicato nel 1983, che terminava segnalando la regione quale luogo per eccellenza in cui osservare uno degli uccelli più famosi dell'America Centrale: il quetzal splendente.

Fu così che improvvisamente orde di turisti armati di treppiede e teleobiettivo iniziarono coraggiosamente ad avventurarsi sulle pessime strade di accesso alla zona, sconvolgendo la vita quotidiana della comunità di questi due piccoli paesi.
Nel tentativo di arginare il flusso turistico, gli abitanti dei villaggi fecero pressioni sulle autorità affinchè le strade non venissero asfaltate e i loro sforzi sono stati premiati, al punto che tuttora le strade sterrate che conducono a Monteverde e Santa Elena formano una sorta di barriera che circonda e protegge il prezioso esperimento di ecoturismo sostenibile.


La riserva racchiude una foresta vergine avvolta da foschia e rampicanti coperti di muschio, dove prosperano felci e bromeliacee, i torrenti scorrono impetuosi e la vita è in pieno rigoglio.
Purtroppo, a causa del maltempo che imperversava sulla zona in questo giorno, abbiamo potuto solamente apprezzare la flora, nonostante qui si possano avvistare molte specie di uccelli, coati, scimmie urlatrici, cebi cappuccini, bradipi, aguti e scoiattoli. Siamo stati invece molto fortunati nel sorprendere un armadillo molto vicino al nostro sentiero, ma che si è nascosto in fretta nella foresta, senza darci possibilità di scattare una foto.



Il maltempo ci ha tenuto compagnia anche nella seconda tappa durante il viaggio verso la costa atlantica, il Parque Nacional Volcan Arenal. 


Purtroppo la cima del vulcano è stata avvolta nelle nuvole per tutto il giorno e, nonostante nella zona ci siano bei sentieri da esplorare, la pioggia battente ci ha fatto optare per un giro di soli 8 Km per ammirare la famosa cascata nei dintorni di La Fortuna (Catarata de La Fortuna), uno scintillante nastro d'acqua cristallina che si getta da 70 metri d'altezza attraverso uno stretto canyon di nera roccia vulcanica.


Arrivati sull'Oceano Atlantico, ci siamo diretti verso il Parque Nacional Cahuita, la nostra ultima tappa in Costa Rica.
La piccola riserva di appena 10 Kmq è uno dei Parchi Nazionali più visitati del Costa Rica per la presenza delle spiagge di sabbia bianca, la barriera corallina e la foresta pluviale costiera, tutti brulicanti di fauna selvatica. 

Dichiarato Parco Nazionale nel 1978 Cahuita rappresenta l'ambiente tipico della costa, la cui elevata umidità determina lo sviluppo di una fitta vegetazione tropicale, con palma da cocco e scilla. 
Il territorio del parco comprende anche punta Cahuita, una zona paludosa che si protende verso il mare tra due lingue di sabbia. Il promontorio spesso sommerso dalle acque è ammantato di priorie e manghi ed è frequentato da numerose specie di avifauna, tra cui ibis verdi, nitticore capogiallo, aironi becco a cucchiaio e il raro martin pescatore rossoverde.

Le torbide acque del Rio Perezoso (fiume dei bradipi), tagliano in due Punta Cahuita. Lungo le spiagge vivono granchi terrestri e granchi violinisti che attirano mammiferi come il procione granchiaiolo e il nasua dal naso bianco.


La fauna locale comprende anche cebi cappuccini, opossum comuni e bradipi tridattili. Il mammifero più facilmente visibile è la scimmia urlatrice dal mantello, di cui è impossibile non notare la presenza.




Così, dopo una giornata intera passata in questo meraviglioso Parco, quasi sempre con il sottofondo delle scimmie urlatrici, molto frequenti da sentire, un po' meno da vedere, salutiamo questo angolo di paradiso, patria dell'ecotursimo. Siamo rimasti incantati dalla ricchezza e dalla biodiversità dell'ecosistema del Costa Rica e da come i costaricensi (ticos) siano riusciti a preservarlo. 

Un simpatico slogan, ma anche un autentico modo di essere: 
Costa Rica, Pura Vida 



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