Tra i boschi del versante nord, a quota 1500 circa, si trova una conca d’origine glaciale che ospita un bel laghetto. Altri piccolissimi laghetti e acquitrini si trovano poco lontano.
Si sale fino alla Foce dei Tre Confini, che un tempo era importante valico per il quale transitava l’antica “Via Regia”, strada di collegamento fra Liguria di Levante, Lunigiana e Parmense che correva lungo lo spartiacque fra Magra e Vara. Il nome della Foce (ovvero del valico) deriva dal fatto che qui si incontravano tre stati: il Regno di Sardegna, il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana.
Oggi più semplicemente s’incontrano tre regioni: Liguria, Emilia Romagna e Toscana; questo è, in particolare, il punto più occidentale della Toscana. Su questo valico sono presenti due antichi cippi di confine - segnati P-G (Parma-Genova) e P-T (Parma-Toscana).
Oggi più semplicemente s’incontrano tre regioni: Liguria, Emilia Romagna e Toscana; questo è, in particolare, il punto più occidentale della Toscana. Su questo valico sono presenti due antichi cippi di confine - segnati P-G (Parma-Genova) e P-T (Parma-Toscana).
Talvolta stando attenti a non scivolare sulla neve ghiacciata, talvolta stando attenti a non sprofondare sulla neve molle ... siamo arrivati al Passo del Lupo (1165 m s.l.m.).
Da qui un sentiero che scende sul crinale erboso con radi alberi. Si raggiunge una croce commemorativa di un pilota d’aereo caduto; da questo punto si gode una vasta e bella vista sull’alta val di Vara, la val Taro, una centrale eolica, le cime montuose lontane.
Così abbiamo raggiunto il finale di tappa, il Passo della Cappelletta (1085 m s.l.m.),che appare davvero minuscola e timida ai piedi di giganti roteanti mulini a vento. Come è usuale per i piccoli edifici devozionali, la cappella è divisa in due ambienti: quello interno con l’altarino e quello anteriore, diciamo “laico”, con alcune sedie, per offrire riposo e riparo dalle intemperie agli escursionisti di passaggio.
Il Passo di Cento Croci è un antico ed importante passaggio fra la Val di Vara e la Val di Taro, in bella posizione con pendii erbosi, praterie e ampi panorami.
Si racconta che, un tempo, il valico fosse infestato dai briganti che, vestiti da frati, derubavano ed uccidevano i viandanti. Il nome Cento Croci sarebbe derivato proprio dalle numerose croci poste sul passo a ricordo dei viandanti uccisi.
Arrivati al Passo Cento Croci ci siamo fermati per cena e notte al Ranch Camillo.
Arrivati al Passo Cento Croci ci siamo fermati per cena e notte al Ranch Camillo.
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